Arrivano prima

Sta per arrivare la riforma della scuola. Per la verità dovevano arrivare, come promesso dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, anche i soldi per la ristrutturazione degli edifici. A proposito, non devono essere arrivati a Marsala visto che il nostro comune era stato molto tempestivo a mandare i progetti ma non se ne saputo più niente. Per la cronaca Marsala proponeva la ristrutturazione delle scuole di Sappusi e di san Leonardo. Scommettiamo che il prossimo anno scolastico gli edifici saranno ancora nelle medesime condizioni? Quello di san Leonardo così, così. A Sappusi sperano invece che non crolli. Ma tanto è chiuso e non vi si svolgono lezioni. Intanto ieri abbiamo ascoltato una trasmissione radio dove era ospite Roberto Reggi, sottosegretario alla pubblica Istruzione. In modo compito e affabile ha spiegato che massimo tra dieci giorni verrà fatto il decreto che viene chiamato (da chi?) “patto sulla scuola”.  “Sono sbagliate le anticipazioni dei giornali (vuoi che la colpa non era nostra…), sentirete appena Renzi annuncerà la riforma, come sempre accade anticiperemo tutti…”. E noi, mentre guidavamo verso casa, abbiamo imparato alcune cose: di essere debitori al presidente Renzi e nello specifico al sottosegretario Reggi (anche lui del Pd) che hanno sempre anticipato tutti. Così si è espresso con forza il sottosegretario alla Pubblica Istruzione. In attesa dell’annuncio della riforma ci permettiamo una riflessione. In politica non è meno sbagliato arrivare prima che giungere tardi: occorre arrivare al momento giusto. In Inghilterra, se non andiamo errati, le strade ferrate furono introdotte per la prima volta, nel 1825. Voi che avreste pensato di un Renzi o di un Reggi che fossero stati lì ad aspettare il treno dal 1820? Annuncino le riforme, se possono le facciano, ma non ci prendano in giro. Intanto noi siamo arrivati e  spegniamo la radio