Medico marsalese patteggia e viene condannato a sei mesi per truffa, la pena è sospesa

Il GUP Annalisa Amato ha emesso il verdetto di condanna a sei mesi di reclusione (con pena sospesa) e 200 euro di multa per Michele Abrignani, 62 anni, primario di neurologia all’ospedale “Paolo Borsellino”. Il medico è accusato di truffa aggravata in danno dell’Asp e la sentenza è stata emessa in seguito alla decisione dell’imputato, difeso dall’avvocato Paolo Paladino, di patteggiare. Il medico, in un primo tempo era stato accusato di peculato continuato in seguito ad un’indagine effettuata dalla sezione di pg della Guardia di Finanza presso la Procura e coordinata dal procuratore Alberto Di Pisa e dal sostituto Anna Sessa. Per la stessa ipotesi di reato è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini anche a Giuseppe Ribaudo, primario di Chirurgia generale (lunedì prossimo si terrà per lui la prima udienza preliminare). Secondo l’accusa entrambi avrebbero incassato somme di visite specialistiche. Denaro anche sarebbe dovuto essere versato all’ASP. L’avvocato Paolo Paladino, difensore di Abrignani, ha ribadito: “Io continuo a pensare che si tratti di semplici irregolarità amministrative legate alla complessità delle norme alla base di questa materia. La soluzione raggiunta ci evita le lungaggini del dibattimento e solo per questo abbiamo preferito questo epilogo, pur ritenendo che non sia stata violata alcuna legge penale”. I difensori di Ribaudo, ossia gli avvocati Arianna Rallo e Stefano Pellegrino in seguito alla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini avevano precisato: “Le contestazioni mosse al Dr. Ribaudo costituiscono delle mere irregolarità amministrative, determinate da disposizioni e leggi che, di recente, si sono sovrapposte nel tempo e risultano di difficile interpretazione anche per i tecnici del diritto. Tale situazione di caos legislativo continua a pregiudicare il preminente interesse e diritto alla salute dei cittadini e, per tale motivo, i medici, spesso, sono costretti a superare gli ostacoli burocratici per garantire l’effettività dell’assistenza medica. In ogni caso, si tratterebbe di sporadiche irregolarità che – per l’esiguità del danno economico per l’ASP, nell’ordine di poche decine di euro – sono penalmente irrilevanti”.