Sanità, duro attacco del Pd. Di Girolamo: “Troppi interessi e clientele”

“Intorno alla Sanità  ci sono troppi interessi economici e clientelari, quasi sempre sulla pelle dei cittadini”. L’affondo, durissimo, arriva dal segretario comunale del Pd Alberto Di Girolamo, che conosce bene il mondo della sanità trapanese, avendo anche diretto il reparto di cardiologia dell’ospedale Sant’Antonio Abate.

Secondo il leader dei democratici lilibetani, a Marsala e in provincia “il diritto alla salute è da sempre disatteso”. Le responsabilità, spiega Di Girolamo, sono da addebitare “ai governi regionali che hanno favorito gli ospedali pubblici e privati convenzionati delle grandi città (Palermo – Catania – Messina)”, ma anche “dei gruppi dirigenti locali che  spesso hanno difeso il proprio piccolo orticello”.  Il segretario del Pd sottolinea che “in un territorio di 430.000 abitanti si dovrebbe poter diagnosticare il 90% della patologie e se ne dovrebbero curare almeno l’80%”. “Oggi purtroppo – prosegue Di Girolamo – dobbiamo ancora constatare che molte persone  sono costrette ad  andare fuori per potersi curare”.

Tra le questioni più controverse anche quella dei ricoveri:  “A volte – ricorda il segretario del Pd – negli ospedali di questa provincia non si trovano posti letto per ricoverare pazienti acuti, soprattutto a Marsala, che ha un ospedale per circa 240 pazienti, e in atto ne può ricoverare circa la metà. Perché avviene questo? A chi conviene?”. Per Di Girolamo, un’offerta sanitaria di qualità passa anche attraverso una specializzazione dei tre ospedali principali (Trapani, Marsala e Castelvetrano) verso una branca specifica della medicina. La struttura lilibetana di contrada Cardilla, ad esempio, potrebbe essere indirizzata “verso la diagnosi e la cura delle malattie oncologiche” con la collocazione di un “centro di Radioterapia usufruibile da tutta la provincia, visto che sarebbe equidistante sia da Trapani che  dalla Valle del Belice”.

Secondo Di Girolamo “una tale organizzazione con servizi più efficienti, ridurrebbe sia la mortalità che l’emigrazione sanitaria, ma ridurrebbe anche la spesa sanitaria”. A tale scopo, il segretario comunale del Pd ha chiesto di poter incontrare l’assessore regionale alla salute Lucia Borsellino e il direttore generale Fabrizio De Nicola, nei cui confronti Di Girolamo ha espresso in più occasioni un giudizio nettamente critico.