Corrao: “Pronto alle barricate per difendere il territorio”

Sarà l’alcamese Ignazio Corrao il primo capo delegazione del Movimento Cinque Stelle al Parlamento Europeo. Ventinovenne, laureato in giurisprudenza, l’unico rappresentante della provincia di Trapani a Strasburgo e Bruxelles è stato il candidato più votato nella circoscrizione Isole (Sicilia e Sardegna). Toccherà a lui guidare il gruppo dei pentastellati per i primi tre mesi per poi lasciare spazio ad altri esponenti del Movimento, in omaggio al principio della rotazione già applicato per i parlamentari nazionali.

Prime impressioni di quest’avventura che sta per cominciare?

Abbiamo iniziato ad organizzarci con il lavoro in vista dell’insediamento. Molto, naturalmente, dipenderà dal gruppo a cui aderiremo.

Si sentirebbe più a suo agio con il gruppo di Nigel Farage o con i Verdi?

Da capogruppo devo essere necessariamente super partes. Sicuramente sulle tematiche ambientali noi e i Verdi abbiamo lo stesso programma. Sui temi economici, ci sentiamo più vicini alle posizioni degli euroscettici, perché siamo anche noi molto critici nei confronti della trojka. In ogni caso, sarà la rete a scegliere. Ma possiamo garantire che non ci snatureremo e che il nostro unico punto di riferimento sarà il programma. Anche se dovessimo aderire al gruppo di Farage, non diventeremo mai nuclearisti.

Cosa porterete in Europa?

Come abbiamo detto in campagna elettorale, noi siamo per abolire il fiscal compact e l’inserimento del pareggio di bilancio all’interno della Costituzione, ma anche per un maggiore dialogo con i paesi del Mediterraneo. Se non si dovesse rivedere il patto di stabilità, allora proporremo un referendum popolare sulla nostra permanenza nell’Eurozona.

Rispetto al nostro territorio, c’è molta attenzione da parte dei produttori sulle decisioni che arriveranno dall’Europa e che spesso non sono piaciute ai nostri agricoltori e ai nostri pescatori. Come pensa di impegnarsi in quest’ottica?

Su questi temi sono pronto a fare le barricate per difendere le tipicità del nostro territorio. Lotteremo contro le direttive che hanno favorito le multinazionali a danno dei piccoli pescherecci o dei nostri produttori agricoli.

Dopo la sua elezione, ci sono stati contatti con i rappresentanti delle istituzioni locali?

Sinceramente no. Solo qualche messaggio di auguri.

Il risultato elettorale del 25 maggio è stato sicuramente deludente rispetto alle attese. Come procede il dibattito interno al Movimento dopo questo risultato?

Era giusto che ci fosse un momento di riflessione e di autocritica dopo le Europee, perché è innegabile che un po’ di delusione rispetto alle aspettative c’è stata. Il 21% è comunque un risultato straordinario. Abbiamo perso un po’ il voto di protesta, ma ci siamo consolidati nel voto d’opinione. Il 40% del Pd era un risultato inimmaginabile. Evidentemente gli italiani hanno voluto legittimare Renzi. Sta a lui, adesso, dimostrare se questa legittimazione è meritata.